Luca Barboni e Gabriele Cecchi, Annuario del calcio femminile 1998-99, Fornacette (PI), Mariposa S.r.l., dicembre 1998, p. La rivalità iniziò tuttavia sul finire degli anni novanta, quando al campionato del mondo 1998, giocato proprio in Francia, le due nazionali si scontrarono nei quarti di finale, con i Bleus che vinsero ai tiri di rigore. La nazionale italiana di calcio vanta altresì un singolare primato: tutti e sette i titoli ufficiali vinti dagli azzurri sono stati ottenuti tra le mura domestiche (Roma, campionato del mondo 1934 e campionato d’Europa 1968) o in casa delle altre quattro rivali calcistiche europee (Parigi, campionato del mondo 1938; Madrid, campionato del mondo 1982; Berlino, Olimpiade 1936 e campionato del mondo 2006; Londra, campionato d’Europa 2020); l’Italia ha dunque alzato al cielo un trofeo in tutte e cinque le grandi capitali dell’Europa occidentale. Ben altre rivalità, molto forti, vi sono con due nazioni di recente formazione quali Slovenia e Croazia; dovute piuttosto a motivi storici che non calcistici. La gara, giocata a Trieste (dov’è molto sentita la rivalità coi vicini sloveni), viene principalmente ricordata per i numerosi scontri fra le due tifoserie, qualche tentata invasione di campo e alcuni accenni di rissa anche fra i calciatori.
Le numerose sconfitte dei tedeschi nei tornei ufficiali sono un fatto calcistico molto sentito in Germania, tanto che questo record negativo fa sì che l’Italia sia definita «il più grande incubo calcistico», «una nemesi», e che l’ex presidente della federazione calcistica tedesca (DFB) Wolfgang Niersbach ritenne che un incontro con l’Italia, anche se amichevole, non debba essere considerato soltanto una partita, ma «una competizione per il prestigio e l’onore». L’Aquila ha preso parte a 34 competizioni nazionali a partire dall’esordio in Coppa Italia nel 1935-1936; il massimo risultato raggiunto sono i quarti di finale (Coppa Italia Serie C 2002-2003). Negli anni trenta L’Aquila ha disputato due edizioni della Coppa dell’Italia Centrale, torneo interregionale organizzato dalla FIGC ad imitazione della Coppa dell’Europa Centrale, arrivando in finale nel 1938-1939. In tre occasioni (2006-2007, 2008-2009 e 2021-2022) i rossoblù hanno inoltre vinto la Coppa Italia Dilettanti Abruzzo, la massima competizione regionale. La sfida più importante tra le due nazionali è stata la finale per il terzo posto della Confederations Cup 2013, in cui gli Azzurri conquistarono il bronzo ai tiri di rigore dopo il 2-2 dei tempi supplementari. La nazionale A dell’Italia ha vinto quattro edizioni del campionato mondiale di calcio (Italia 1934, Francia 1938, Spagna 1982 e Germania 2006), la massima competizione calcistica per squadre nazionali maschili, classificandosi seconda in altre due occasioni (Messico 1970 e Stati Uniti 1994); inoltre, si è classificata terza a Italia 1990 e quarta ad Argentina 1978. Per contro, non ha partecipato alla prima edizione (Uruguay 1930) e non si è qualificata a quelle di Svezia 1958, Russia 2018 e Qatar 2022; inoltre, non ha superato il primo turno del campionato del mondo in sette occasioni.
In questi anni, la squadra si è affermata nella prima divisione ed è stato un osso duro per Barça e Real Madrid. Trova un equilibrio tra qualità, estetica e costi per creare maglie in linea sia con la visione della tua squadra che con i limiti finanziari. Le maglie devono essere a maniche corte o lunghe e il portiere deve indossarne una che lo rende facilmente distinguibile dal resto della squadra. Anche questo nuovo sponsor debuttò con una particolarità: venne riproposta, come nel 1966, la doppia divisa; una a maniche lunghe con girocollo e una a maniche corte con collo a V; entrambe ebbero una tonalità di azzurro come quelle delle divise indossate fino alla fine degli anni settanta. Inoltre, in molti balconi o terrazze delle abitazioni italiane si assiste all’esposizione della bandiera d’Italia. Inoltre, abbiamo aspettato che le squadre scendessero in campo con le nuove maglie, perché l’effetto di vederle indossate aiuta a una migliore percezione della resa stilistica. In conclusione, il materiale migliore per una maglia da calcio è un misto poliestere-elastan.
Probabile che la compagine sfoggiasse nel 1901 una divisa composta da una maglia a righe verticali bianche e nere, abbinata a pantaloncini e calzettoni di colore nero o bianco (era questo l’accostamento cromatico maggiormente in voga tra i club italiani agli albori della disciplina), e che rimase tale anche dopo la fusione con la Libertas nel 1905 e la conseguente nascita dell’Associazione Calcio Perugia. L’adozione del cavallo per rappresentare il club partenopeo traslò, nel mondo del calcio, un simbolo, sin dall’antichità, connesso, per ragioni storiche, quando non leggendarie, alla città di Napoli. I frequenti incontri tra i club hanno portato i giocatori d’élite a familiarizzare l’uno con l’altro quando si incontrano a livello nazionale. La prima sfida avvenne nel 1920 ad Anversa, nelle semifinali del torneo di consolazione di calcio ai Giochi della VII Olimpiade, dove gli spagnoli vinsero per 2-0. La successiva rivalità calcistica tra le due nazioni fu però maggiore a livello di club, nelle competizioni UEFA, in cui Italia e Spagna hanno goduto di periodi di rispettivo dominio. Sussiste da sempre tra i due paesi un rapporto di amore-odio contraddistinto dal rispetto e dalla stima reciproci, ma accompagnato spesso da scherno e competizione, a livello economico-commerciale ma anche culturale.
Per ulteriori informazioni su maglia.juve 2024 visitate il nostro sito.