Prima del dicembre del 2010 il Qatar aveva un peso molto limitato nel mondo dello sport e quasi nullo in quello del calcio. Richard Thompson, editor del Middle East Economic Digest, a questo proposito ha dichiarato: «È molto improbabile che la Cina o qualsiasi altra nazione riuscirà ad aggiudicarsi la Coppa del Mondo del 2022, in quanto il Qatar ha stipulato un contratto con la FIFA e sospetto che le conseguenze legali per la rimozione del torneo possano essere molto gravi. L’emittente qatariota è stata pesantemente penalizzata in questi ultimi mesi e se la crisi diplomatica non dovesse trovare una soluzione, BeIn sarebbe costretta a ridimensionare pesantemente il proprio operato per quanto concerne la trasmissione delle competizioni asiatiche, nuova maglia napoli 2025 26 uno dei core business dell’azienda. Ma questo è nulla rispetto a ciò che è successo la mattina dello scorso 5 giugno, quando il Qatar è stato isolato in maniera diplomatica dalle altre monarchie del Golfo, cioè Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain e Yemen, e dall’Egitto, con l’accusa ufficiale di finanziare i gruppi più estremi del terrorismo internazionale. In queste condizioni sarebbe difficile, anche solo logisticamente, organizzare un evento grande e complesso come un Mondiale, ma è anche vero che è allo stesso modo improbabile che l’Arabia Saudita possa avere la forza diplomatica per prolungare una situazione simile per così tanto tempo.
Da quel giorno il piccolo stato del Golfo, con una superficie minore a quella della Campania quasi del tutto ricoperta di sabbia, ha iniziato ad avere un’influenza sul mondo del calcio sempre più grande e profonda fino a scombinarne gli equilibri, con lo spostamento del Mondiale dall’estate all’inverno e la trasformazione di un piccolo club a livello europeo in una forza capace di rivoluzionare il mercato. Ma il PSG doveva avere ed effettivamente sta avendo anche una funzione nel miglioramento dell’immagine del Qatar nel mondo e nella promozione del turismo del piccolo stato del Golfo. Una sponsorizzazione gigantesca dalla duplice funzionalità: da una parte aumentare esponenzialmente il fatturato del club (cosa che comunque non gli ha permesso di evitare una sostanziosa multa nel 2014 da parte della UEFA per via del Financial Fair Play); dall’altra, per promuovere il Qatar come meta turistica in vista del Mondiale del 2022, e concorrere con Dubai e Abu Dhabi in questo settore, le due città degli Emirati Arabi Uniti che hanno egemonizzato il turismo in Medio Oriente. Ci sono state prima le diffidenze per i presunti episodi di corruzione per ottenere i Mondiali del 2022. Poi l’indignazione globale per le terribili condizioni di lavoro a cui sono sottoposti i lavoratori che si occupano della costruzione degli stadi che dovranno ospitare il Mondiale (le morti sul lavoro ammontano ormai ad oltre un migliaio secondo i rapporti di Amnesty International), nonché lo status di semi-schiavi a cui sono costretti per via della controversa legge della Kafala, che permette al datore di lavoro di requisire gli effetti personali e il passaporto dei suoi sottoposti (recentemente è stata abolita, ma solo formalmente, lasciando la questione praticamente inalterata).
La squadra guidata dal tecnico brasiliano Evaristo de Macedo (ex giocatore di Barcellona e Real Madrid) arrivò contro ogni pronostico in finale (poi persa per 4-0 con la Germania) battendo Brasile e Inghilterra rispettivamente ai quarti di finale e in semifinale. Il 2 dicembre del 2010, a Zurigo, si vota per l’assegnazione dei mondiali del 2018 e del 2022: per la prima volta nella storia si vota contemporaneamente per due edizioni della Coppa del Mondo. Quel 2 dicembre di oramai sette anni fa il Qatar, che prima d’allora era pressoché sconosciuto, si mette sulla mappa del calcio internazionale. Al di là della veridicità delle accuse dell’Arabia Saudita, su cui per esempio il Financial Times ha sollevato diversi dubbi, l’isolamento diplomatico del Qatar ha iniziato a mettere a rischio i successi ottenuti in questi anni. In quell’anno Al Khelaifi acquista il Paris Saint Germain, per trasformarlo non solo in uno dei club più importanti d’Europa ma anche in una base di penetrazione nel tessuto commerciale, turistico e mediatico europeo. I piani del Qatar di utilizzare il calcio come strumento geopolitico per assumere un ruolo sempre più importante nella politica e nel commercio internazionale, però, sono stati messi fortemente in discussione negli ultimi anni.
Nel 2004 con l’arrivo del giocatore brasiliano Marcelino Gomes, su cui la società decide d’investire quale allenatore di prima squadra, under 21 e Juniores, comincia un nuovo ciclo di successi grazie ai risultati della propria politica d’investimento sui giovani. I risultati delle partite di calcio vengono aggiornati in tempo reale senza ricaricare la pagina. Addirittura, per le recenti partite di qualificazione alla Coppa del Mondo e per i quarti di finale della AFC Champions League si è dovuto intervenire in fretta e furia con un altro broadcaster, la Legarderè Sports, seconda maglia milan 2025/26 che in tali occasioni ha rimpiazzato BeIN. Nel 2012 Al Jazeera Sport penetra nel mercato francese con un proprio canale sportivo con il quale trasmettere partite della Ligue 1 e dei campionati esteri, creando così un duopolio con Canal Plus del gruppo Vivendi. Viola partecipò al funerale del ragazzo, che si svolse nel quartiere romano di Torre Maura ed a cui prese parte una commossa folla di oltre 10.000 persone (fra cui alcuni calciatori di serie A e l’intera squadra primavera). Le novità di quest’edizione sono rappresentate: dal ritorno delle figurine delle squadre di Serie A in due parti, dagli scudetti della Serie A in raso e delle maglie in PVC trasparente, 22 figurine di calciatori per squadra della Serie A oltre alle indicazioni del piede preferito, del capitano e dell’esordio in Serie A con i tabellini dei vari giocatori separati dalle figurine come nelle raccolte fino a quella del 1997-98, ma nella pagina precedente a quella delle figurine dei singoli giocatori.