Massimiliano ciambellini maglie calcio

La società è stata fondata nel 2001 come Città di Latina Calcio a 5 e nei primi quattro anni milita nei campionati regionali del Lazio. Stanno arrivando nella zona quattro flotte con portaerei; nell’isola britannica di Diego Garcia (che è a portata di autonomia aerea dall’Iran) si sono radunati numerosi bombardieri strategici da bombardamento fra cui sei modernissimi B-2 invisibili al radar e capaci di portare le più grandi bombe anti-bunker del mondo; decine di voli di immensi aerei da carico hanno portato in Israele e nelle basi americane in Medio Oriente i più avanzati sistemi antimissile. Gli aerei da bombardamento Amiot 143, Centre-Farman F 222, caratterizzati dall’ala alta di un’incredibile bruttezza, col Bloch 120 furono letteralmente buttati allo sbaraglio contro la Luftwaffe. L’anno successivo i rossoblù, finendo secondi in campionato, disputano gli spareggi per la promozione in A perdendo per 2-0 contro la Pro Patria. La vittoria a tavolino, che ai Redskins serve a poco, non cancella l’amarezza di aver buttato alle ortiche un incontro già vinto, con quindici valide contro otto. Israele non vuole che questo incontro in Oman sia l’inizio di un ciclo di trattative lunghe che farebbe guadagnare tempo all’Iran. No, per carattere e per ideologia Trump preferisce le trattative anche durissime alla guerra.

Poiché il segnare direttamente su calcio di rigore è una possibilità, è anche possibile eseguire il calcio di rigore passando il pallone a un compagno di squadra, maglia inter nuova purché il pallone venga passato in avanti rispetto al punto del calcio di rigore e il calciatore che riceve il pallone non entri in area di rigore prima che lo stesso sia messo in gioco. Ancora un miracolo del portiere dell’Anzio, con una mischia in area di rigore su sviluppi di angolo. Ma il mese scorso funzionari dell’intelligence americana hanno dichiarato al Congresso che la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, non ha ancora deciso di costruire una bomba. L’Iran è l’unico Paese non dotato di armi nucleari che produce il 60% di uranio altamente arricchito, che può essere facilmente convertito in materiale fissile di grado militare per costruire una bomba nucleare. Neppure. Anche Israele preferirebbe che il regime clericale di Teheran cedesse le armi, perché esso dispone di ostaggi (fra cui circa 10 mila ebrei che vivono in Iran); perché ha probabilmente la possibilità di fare male a Israele (basterebbe una bomba atomica fatta esplodere con qualunque mezzo a Tel Aviv per mettere in ginocchio il paese; perché infine Israele pensa che si possa distinguere una popolazione iraniana innocente e perfino amica dall’aggressione del regime).

L’Iran dovrebbe anche produrre una testata usando quel materiale, un processo tecnicamente complicato. O l’Iran accetta di disarmare completamente il suo sistema di attacco nucleare, consegnando l’uranio arricchito che è il combustibile delle bombe atomiche (sembra che ne abbia già abbastanza per sei testate); smantellando il sistema delle centrifughe che permettono l’arricchimento; distruggendo il programma missilistico; e facendo tutto ciò sotto il diretto controllo americano – questo è quello che si chiama “modello libico” perché si riferisce al processo attraverso il quale la Libia, sotto il regime di Muammar Gheddafi, accettò di abbandonare volontariamente il suo programma di armi nucleari e altre armi di distruzione di massa sotto controllo internazionale nei primi anni 2000. Oppure il suo armamento nucleare e missilistico dovrà essere distrutto con mezzi bellici. Negli ultimi due anni l’Iran ha subito ripetuti colpi alla sua sicurezza, con la sconfitta dei suoi alleati e dei suoi proxy miliziani in Libano, Siria e Gaza.

L’evento politico più importante per Israele nell’ultima settimana è stata la visita di Netanyahu alla Casa Bianca: non programmata e non prevista, maglia di napoli in risposta a un invito urgente di Trump nel pieno della crisi dei dazi. Basta confrontare il suo atteggiamento con quello di Macron, che alla fine di una visita in Egitto ha annunciato il prossimo riconoscimento dell’inesistente “Stato di Palestina” per capire la sua posizione, che non è cambiata da tempo. Insomma, non ci sono novità in un atteggiamento fortemente filo-israeliano, di cui fa parte anche la personale, evidente commozione di Trump per la sorte dei rapiti. Anche se siamo senza sacrifici da quasi duemila anni, una traccia dell’offerta di ringraziamento sopravvive fino ad oggi, sotto forma della benedizione nota come Hagomel: “Colui che elargisce il bene anche agli indegni”, recitata in sinagoga, al momento della lettura della Torà, da chi è sopravvissuto a una situazione pericolosa. La sua economia è sotto pressione a causa delle sanzioni, un messaggio che l’amministrazione Trump ha cercato di trasmettere negli ultimi giorni imponendo nuove sanzioni sul programma nucleare iraniano e sulle società straniere coinvolte nel trasporto di petrolio iraniano.

By Felisa

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