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Maglia Calcio Ufficiale Real Madrid C.F. - RMROPO Real Madrid ... La doppia sfida tra Juventus e Siviglia, che si affronteranno nel girone H di Champions League 2016/2017, per Dani non rappresenta certo il primo incontro la sua ex squadra. Sarà una sfida particolare per Cristiano Ronaldo, che con la maglia del Real Madrid ha segnato quattro gol in sei gare di Champions League contro l’Atlético, compresa una tripletta nella semifinale 2016/17 senza contare il rigore decisivo nella finale di Milano del 2016. Un avversario difficile, ma che la Juve ha tutte le carte in regola per superare proprio grazie alla presenza in più di CR7. Attaccanti – Isco (Real Madrid), Asensio (Real Madrid), Vázquez (Real Madrid), Aspas (Celta Vigo), Rodrigo (Valencia), Costa (Atletico Madrid). Avvenne contro il Valencia a Parigi nel 2000 perché quella sera giocarono in nero. Di sicuro, anche nel racconto di questo record, c’è posto per il Siviglia di Montella che il 31 marzo 2018, quando era in programma la 30° giornata, era riuscito ad andare avanti 2-0 davanti ai suoi tifosi, a sfiorare il terzo gol, prima di essere ripreso tra l’88’ e l’89’ dalle reti di Suarez e Messi: senza quei gol niente primato, perché la Real Sociedad nella stagione 1979/1980 aveva perso la sua unica partita alla 33° giornata, 2-1 in casa del Siviglia…

garden Una dote che sicuramente gli invidio è nel suo modo di subentrare a partita in corso e spaccare le partite. Precisione che si trasforma in una migliore conversione in gol del 79% rispetto alla media; anche per quanto concerne i passaggi chiavi e gli assist Mbappé sembra non avere rivali, la produzione di 0,35 assist a partita regge il confronto addirittura con i vari Özil, De Bruyne e Forsberg. Il confronto è impari; il ragazzino francese ha una precisione di tiro migliore del 33% rispetto a quella della media degli attaccanti Top in Europa. Tra la nostalgica, quasi ossessiva, idea di seguire ancora le orme di Henry e finire all’Arsenal e l’ipotesi PSG, che sembrava tramontata dopo l’operazione Neymar, la destinazione più probabile sembrava Madrid, sponda merengue, e non soltanto perché momentaneamente la migliore squadra di club al mondo. Perché? L’anno scorso è accaduta la medesima cosa: stesso risultato, sempre in trasferta, sempre contro il Bayern. Conclude la sua stagione con 41 presenze e 7 gol (3 in campionato, 2 in coppa e 2 in Champions). L’incredibile stagione, che culmina con la vittoria in Ligue 1 e la semifinale e finale rispettivamente di Champions League e coppa di Francia, ha inevitabilmente puntato i riflettori su Mbappé, ambito da mezza Europa.

È una luce quasi accecante, la stella di Mbappé è la più luminosa e brillante del campionato francese: 15 gol in 1500 minuti in Ligue 1, che diventano 21 se contiamo i 6 in Champions League in 500 minuti. I dati subiscono un piccolo ridimensionamento se applicati al contesto tattico del Monaco e alla produzione offensiva della passata stagione (129 gol tra Ligue 1 e Champions League), ma restano comunque unici per un ragazzo della sua età. È il 29 agosto 2009, si gioca la quarta giornata di Bundesliga e si affrontano Bayern Monaco e Wolfsburg. Il Real Madrid alla Allianz Arena però si è vestito totalmente di nero ed è sceso in campo contro il Bayern Monaco, che ha indossato la tradizionale casacca rossa. All’Allianz di Monaco, oltretutto, non ve ne era alcun motivo. Analogamente, come può un ragazzo francese, ma con genitori stranieri, cresciuto nei sobborghi di Parigi e plasmato a Clairefontaine, prima di farsi conoscere nel Monaco, non configurarsi come il legittimo erede di uno dei giganti della mitologia del pallone: Thierry Henry?

Qualche giorno dopo l’esordio in nazionale contro il Lussemburgo, diventando il più giovane Bleu dal 1955, ma già legittimato a indossare la pesantissima 12 di Henry. Qualche mese dopo, a 17 anni e 62 giorni, cancella di nuovo il nome “Henry” dal libro dei record; sono i minuti di recupero di un già deciso Monaco-Troyes e, con un agevole sinistro, Mbappé strappa a Tití il primato di marcatore più giovane della storia Rouge et Blanc. Un’etichetta incollata sul 33 (poi diventato 29) biancorosso dal primissimo giorno: 2 dicembre 2015, Mbappé subentra a Fabio Coentrao diventando il più giovane calciatore a vestire la maglia monegasca, infrangendo un record più vecchio di lui che apparteneva, manco a dirlo, a Henry. Lo scorso marzo coincide simbolicamente con la nascita del mito di Mbappé: il gol allo Stadio Michel d’Ornano è come un tuffo nello Stige: è il suo 13esimo in Ligue 1, a 18 anni e 3 mesi; (Henry ci impiegò un anno abbondante in più) la stella del ragazzo di Bondy inizia inevitabilmente a brillare di luce propria, staccandosi da quella di Thierry “The King”.

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By Felisa

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