Il Museo del Calcio è situato in viale Palazzeschi 20 a Firenze, nel quartiere di Coverciano, nella casa coloniale del Podere Gignoro, collocata all’interno del Centro Tecnico Federale della FIGC. Catania collezionò una lunga serie di risultati negativi: il bilancio finale fu di una sola vittoria, dieci pareggi e ben diciannove sconfitte, molte delle quali con un forte passivo di reti, come il 6-0 dell’ultima giornata subito in casa dell’Inter. Inzaghi (divenuto allenatore del Bologna) viene rimpiazzato da Stefano Vecchi che ha ben figurato con la primavera dell’Inter. In una situazione di classifica già gravemente compromessa, a tre gare del termine i lagunari tornano a vincere contro il Bologna in un rocambolesco 4-3 al Penzo, ma la retrocessione arriva matematicamente alla giornata successiva, complice vittoria della Salernitana. Seguiranno dei risultati altalenanti per tutto il girone di andata, con delle vittorie contro squadre più attrezzate (Roma, Bologna e Fiorentina) e sconfitte contro dirette concorrenti (Spezia e Salernitana) rimanendo comunque in linea con le aspettative.
Il 31 ottobre, dopo 6 sconfitte subìte in 11 giornate, sia il capo allenatore che il suo staff (l’allenatore in seconda Alessandro Gamberini e il preparatore atletico Alberto Berselli) vengono esonerati. Tornano le imitazioni e le creazioni di nuovi personaggi e pseudo-reality (tra questi c’è Lettera 22, di Emilio Gatto e Alessandro Cantarella, ambientato in una macchina da scrivere dove si narrano le disavventure delle lettere contro il loro dispotico scrittore e la tecnologia moderna (ad esempio il computer), e L’Intelligente, basato invece sulla politica italiana, «in onda tutti i giorni, che lo vediate o no»). A dieci giornate dal termine, il torneo viene interrotto a causa della sopraggiunta pandemia di COVID-19, con i lagunari in zona play-out; alla ripresa, alle soglie dell’estate, la squadra cambia passo e chiude all’undicesimo posto in classifica, mettendo in mostra un bel gioco e una delle migliori difese della categoria. La promozione tra i cadetti arrivò, finalmente, vincendo con quattro giornate d’anticipo la Serie C 1973-1974, con Dino Ballacci in panchina; la stagione si chiuse in maniera convulsa, con il clamoroso esonero dell’allenatore, in contrasto con la dirigenza, dopo che la decisiva gara di Mantova aveva sancito la vittoria matematica del campionato per l’Alessandria, e con le successive dimissioni del presidente Paolo Sacco, contestato dalla tifoseria.
A fine stagione, per divergenze con la società, Paolo Poggi si dimette dalla carica di responsabile dell’area tecnica e al DS Collauto non viene rinnovato il contratto. A fine campionato vince il suo primo trofeo con la maglia juventina, lo scudetto, che arriva sul campo neutro di Trieste il 6 maggio 2012, a una giornata dal termine, maglia del napoli 2025 grazie al 2-0 sul Cagliari e alla contemporanea sconfitta dei rivali milanisti nella stracittadina. Nella stagione 1986-87, malgrado una precaria condizione economica, il Frosinone guidato dal presidente Di Vito e dall’allenatore Alberto Mari, ottenne la sua prima promozione in Serie C1 conquistando il primo posto in classifica con 47 punti davanti all’Ischia Isolaverde e ai rivali del Latina, sconfitti sul finire della stagione nello scontro diretto decisivo per 3 a 0 che sancì la storica promozione della compagine canarina. Al contempo Joe Tacopina esce dalla compagine societaria, che subisce un rimpasto nella composizione azionaria: il controllo della società passa al soggetto VFC Newco 2020 LLC e la presidenza è attribuita a Duncan Niederauer.
Per la prima volta nella sua storia la compagine scandinava ottenne dunque due qualificazioni consecutive alla fase finale dei Mondiali. Per far quadrare il bilancio Fesce fu costretto a vendere Saltutti, prima destinato al Napoli, ma successivamente venduto alla Fiorentina per 216 milioni più la comproprietà dell’attaccante Giorgio Braglia, e Re Cecconi alla Lazio di Maestrelli per 210 milioni ed il cartellino del mediano Giuseppe Trinchero. Il debutto in campionato avviene il 22 agosto sul campo del San Paolo contro il Napoli, dove il Venezia esce sconfitto per 2-0. La prima vittoria in A per mister Zanetti arriva alla terza giornata ad Empoli, mettendo così a referto i primi punti nella massima serie. Il girone di ritorno vede invece un Venezia molto più in difficoltà, con punti raccolti solo contro Empoli, Torino e Genoa, facendosi recuperare terreno dalle inseguitrici (Salernitana e Cagliari). Comincia un periodo di grave crisi per gli arancioneroverdi, che dopo la vittoria contro il Torino inanellano 8 sconfitte consecutive, che costano la panchina a Zanetti. Al suo posto viene chiamato l’allenatore della primavera Soncin, ma neanche questo cambio sembra spezzare l’inerzia, con altre due sconfitte che portano a 10 il filotto consecutivo.